In un articolo dedicato ai principi di bioarchitettura abbiamo menzionato il concetto di “Living Building Challenge” descritto da Scientific America il modello edilizio da seguire per gli anni a venire. Ma cos’è il Living Building Challenge e da dove nasce? Scopriamolo in questo approfondimento.
Living Building Challenge: cos’è
Il Living Building Challenge è una certificazione creata dal Living Future Institute, organizzazione senza scopo di lucro che lavora per costruire un futuro ecosostenibile e orientato all’ecologia. Utilizzando principi di giustizia sociale e ambientale, ILFI cerca di contrastare il cambiamento climatico puntando sulla trasformazione verso un ambiente urbano privo di combustibili fossili.
L’obiettivo ultimo della Living Building Challenge è incoraggiare la creazione di ambienti rigenerativi, innalzando gli standard di costruzione al fine di ridurre l’impatto ambientale spingendo architetti, imprenditori e costruttori otre la loro comfort zone.
Living Building Challenge analizza sette aree di performance per gli edifici: sito, acqua, energia, salute e benessere, materiali, equità e bellezza. Ogni area di performance è suddivisa in un totale di venti imperativi, ognuno dei quali si concentra su una specifica sfera di influenza.
Differenza tra certificazione LEED e Living Building
Sia la certificazione LEED che ILFI sono stati creati con lo stesso obiettivo: incoraggiare una maggiore sostenibilità e conservazione delle risorse in architettura, progettazione e costruzione.
LEED, un programma del US Green Building Council (USGBC), è ben noto nei circoli di architettura, edilizia e design come standard per certificare gli attributi green di strutture nuove e ristrutturate. Living Building Challenge è uno standard basato sulle prestazioni energetiche effettive degli edifici presi in esame piuttosto che sulla progettazione. LBC monitora gli edifici per 12 mesi misurandone i consumi di energia, acqua e gli obiettivi di efficienza energetica raggiunti.
Quale futuro per l’edilizia
Ripensare il futuro in ambito edilizio puntando su progetti e costruzioni sempre più orientate a preservare la salute dell’ambiente è ormai un imperativo per l’intero settore. L’abitare e la visione di spazi pubblici come uffici e punti di incontro, sono stati messi in discussione quest’anno più che mai, costringendo tutti i player del settore a ripensare ad abitudini e stili di vita puntando su standard di ecosostenibilità sempre più elevati.
L’edilizia del futuro poggerà le sue basi su costruzioni sempre più sostenibili, realizzate con materiali che riducano l’impatto ambientale a cominciare dalle emissioni di CO2. L’integrazione con l’intelligenza artificiale sarà un altro step fondamentale che consentirà di gestire in modo automatizzato e integrato gli “smart buildings” che rappresenteranno uno dei principali trend dell’edilizia nel futuro post emergenza. Più attenzione anche alla qualità della vita e ad aumentare il comfort abitativo attuando misure orientate alle energie pulite e rinnovabili.
L’impegno di N.I.L. per gli anni a venire concretizzerà sempre di più gli sforzi per la creazione di un futuro sostenibile e attento al benessere di ambiente e persone.
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